La biblioteca fantastica

La Biblioteca Fantastica

Gli addetti ai lavori lo conoscono da tempo, lo intervistano periodicamente e lo citano nei loro articoli come supercollezionista di quel genere di narrativa troppo spesso snobbato: stiamo parlando di Bruno Baronchelli.

Appassionato di letteratura sin dalla giovane età, inizia la sua impresa negli anni Settanta e la porta avanti con profonda dedizione nel corso del tempo. Collezionare tutte le opere fantastiche pubblicate in lingua italiana, questa è la sua missione.

E “fantastico”, nel nostro caso, è un aggettivo dalla doppia valenza; se da una parte è vero che stiamo parlando di libri che spaziano dalla fantascienza al fantasy, dall’altra è un’esclamazione adatta a questa raccolta.

Ad oggi, ci spiega Bruno, la collezione conta oltre 66.000 pezzi. Ne fanno parte opere di tutti i formati e tutte le foliazioni, volumi di centinaia di pagine o semplici sedicesimi, stampate dal XVI secolo fino ai giorni nostri, in varie edizioni. La stima dei pezzi è per difetto, può capitare infatti che i nuovi acquisti non siano registrati elettronicamente nell’immediato, e che quindi il calcolo sia impreciso. Tuttavia la catalogazione segue uno scrupoloso criterio per editore, dove è possibile, o per titolo; a parte la saggistica e i volumi d’arte fantastica.

Da buon cultore della carta stampata, Bruno affianca al catalogo virtuale in Word, in uso da qualche anno, lo storico catalogo cartaceo, che riporta la posizione occupata da ogni casa editrice nelle librerie. “È mai capitato di cambiare scaffale ad una casa editrice?” chiediamo ingenuamente, ma come risposta bastano le correzioni a matita sul catalogo cartaceo, testimonianza dei grandi cambiamenti avvenuti negli anni e della crescita continua di questa immane collezione.

Mentre siamo ancora intenti ad ammirare la minuziosa organizzazione, ci rendiamo conto che la raccolta non si limita ai romanzi fantascientifici, gotici e fantasy: tra queste mura hanno posto molte prime edizioni delle utopie e del futurismo, libri sui viaggi sulla luna come venivano immaginati nel Settecento e oltre. Quando chiediamo il perché, Bruno ci recita la definizione portante della collezione: “Il fantastico è tutto ciò che è estraneo a quanto comunemente accettato in una data epoca”. E in tal senso, ad esempio, come non considerare fantastico il viaggio di Astolfo sulla Luna?

Tra gli scaffali non mancano opere particolari: fanzine anni Sessanta-Settanta scritte e ciclostilate dagli appassionati del genere, romanzi a fascicoli e riviste del Novecento contenenti racconti e romanzi a puntate e persino qualche light novel giapponese, fino ad arrivare ai primi prototipi di fumetto, strisce di immagini corredate da didascalie. Anche illustrazioni e fumetti veri e propri hanno il loro posto nella collezione, a patto, per quest’ultimi, che contengano nell’albo racconti brevi non illustrati, come si usava non di rado anni fa.

Al termine della nostra visita, in uno scaffale, là dove vengono raccolti i titoli delle piccole case editrici, scorgiamo le tre antologie fantastiche di Veledicarta, che ci hanno dato l’opportunità di questo incontro. E orgogliosi di solcare anche noi il mare della fantasia, non possiamo che dire: grazie Bruno!
 
 
 
La Redazione di Veledicarta